For Your Consideration
Finita la stagione dei premi cinematografici, almeno fino al festival di Venezia, Hollywood si culla nell’incipiente estate di L.A. fatta di mattine nebbiose, nessuno ha trovato una soluzione al blocco delle trattative tra sindacato scrittori ed agenzie di talent, mentre chi è nella (meno) prestigiosa Television Academy sta ancora riprendendosi dallo shock di una settimana fa.
È il momento del voto per gli Emmy Awards, l’Oscar della televisione, ma i votanti sono più preoccupati di capire cosa fare della scheda elettorale per la prima tornata di voti con quasi quattrocento candidati, quindi quasi quattrocento telefilm, soap, documentari, situation comedy da vedere (sempre che il numero di episodi sia non più di uno per serie!).
Ancora più drammatico l’annuncio dell’Academy, tre giorni dopo la distribuzione delle schede, che è vietato “organizzare” blocchi di voti, con recente squalifica di chi aveva osato fare del “voto di scambio”.
Invece la pubblicità di qualunque tipo nel paese che ha inventato il marketing non ha limiti.
Gli streamers puntano sull’effetto celebrity: Netflix ha scritturato un’icona come Martin Scorsese per sedicenti seminari, mentre George Clooney è coinvolto in prima persona con il suo Catch 22 su Amazon. I network “non tradizionali” come HBO hanno tappezzato i trades le riviste del settore con annunci: il più costoso, oltre che invadente, consiste in una finta copertina della rivista con il titolo della testata come se si trattasse di un numero speciale sul programma candidato agli Emmy. , Ma nulla batte gli acquisti di intere facciate di edifici nella famosa zona della Sunset Strip per pubblicizzare le serie su dieci e più piani, anche se i canali televisivi tradizionali puntano su un misto di pubblicità sulle riviste e sui cartelloni.
Su tutto campeggiano tre parole For Your Consideration. Generalmente limitate agli annunci sui trades (in quanto letti dai membri delle varie Academy), sono improvvisamente diventate onnipresenti dagli anni novanta, come se il pubblico potesse votare in questi ristrettissimi club di settore.
Invece il pubblico fa poco o nulla, si limita piuttosto a chiedersi chi conti di più, il club o chi guarda veramente la TV.
E chi guarda, lo fa sul serio. La tecnologia permette di rivedere programmi ad infinitum o di aggiornarsi su una serie vedendone tutti gli episodi, uno dietro l’altro, in una sorta di orgia televisiva, il binge watching, che tra qualche anno verrà additato come principale causa di una ancora maggiore obesità in USA!
Chi vincerà? È ancora presto per dirlo e si potrà avere qualche idea solo il 16 luglio quando verranno annunciate le nomination finali. Intanto per un’altra settimana vedremo tanta consideration, ma mai come quanta apparirà tra il 5 e il 29 agosto, il periodo delle votazioni dell’Academy, quando persino le ricevute dei parcheggiatori di Hollywood portano stampata sul retro la locandina di un telefilm o di un altro con le solite parole magiche: anche Hollywood ha i suoi “santini” del voto.