Whatever Awards Favourites

Ci sono gli Oscar, ci sono i Golden Globes, e poi c’è anche una serie infinita di premi di cui si sa poco o nulla, ma che contribuiscono alla fabbrica dei sogni per eccellenza di Hollywood, e a chi ci crede.

Uno di questi è il Broadcast Film Critics Association Award, che ha annunciato i candidati per il prestigioso trofeo (non so neppure cosa ricevono i vincitori) alle cinque di mattina, anche se a New York non frega nulla di questi premi e nessuno nella Grande Mela si sognerebbe di alzarsi prima dell’alba per ascoltare i nomi di questi candidati..

Dicono che l’associazione critici sia più indicativa dei Golden Globes su chi ce la farà agli Oscar, e che avendo indovinato l’anno scorso The Shape of Water, che poi ha vinto la magica Statuetta, si sia accreditata come più attendibile dei Golden Globes.

Non ci credo per una ragione: i membri dell’Academy per la maggior parte, secondo me, non sanno neppure che esiste l’associazione critici.

Al massimo si può pensare che indovineranno qualcosa basandosi su due fattori. Il primo è l’ampliamento (copiato dagli Emmy) del numero di candidati (ben dieci per il miglior film). I maligni dicono che è perché i membri dell’associazione abbiano un maggiore numero di star alla cena di presentazione (in un hangar dell’aeroporto di Santa Monica dove tra qualche settimana un grande magazzino farà i saldi ad invito) e poter prendere più selfies dato che i membri dell’associazione sono spesso oscuri critici, o al massimo giornalisti televisivi un po’ vacui, che non hanno certo il cache dei membri della Hollywood Foreign Press o dell’Academy, e che raramente si trovano gomito a gomito con il talent che conta.

(c) Immagine Mike Windle Getty Images for the Critics Choice Awards

(c) Immagine Mike Windle Getty Images for the Critics Choice Awards

Il secondo fattore, oltre alla naturale tendenza dei premi 2019 ad essere inclusive (cioè chi più ne ha più ne metta), è che ci sono cosi tanti candidati e pellicole dalle candidature multiple da rendere i critici sicuri che qualcosa verrà indovinato. Come infatti non avere qualche possibilità con The Favourite (film australiano che può utilizzare la grafia inglese del titolo con la “ou” perchè si svolge nell’Inghilterra della regina Anna) con quattordici nominations? Oppure Black Panther con dodici, e First Man (snobbato ai Globes) con dieci? E’ Nata una Stella porta a casa nove nominations (comprese tre per Bradly Cooper) e il vero favorito tra i film “stranieri” (categoria assente a questo premio) Roma ne ha sette.

I nomi ricorrenti rimangono Black Panther, E’ nata una stella, Roma. Il resto e’ un mix di possibili sorprese (First Man, Vice, BlackKlansman che segna il ritorno di Spike Lee) e pellicole che hanno qualche possibile chance di vittoria nelle categorie secondarie (The Favourite potrebbe funzionare bene in quel senso).

Per confermare aspettiamo i SAG AFTRA Awards (i premi del sindacato attori molto più potente di qualsiasi critico o gruppo di critici) che sono la giuntura tra iWhatever Awards” e i premi “veri”.

Ma ricordiamoci che a Hollywood le cose cambiano in fretta: anche i Golden Globes erano l’award di giornalisti sconosciuti che facevano altri lavoretti per sbarcare il lunario: finché qualcuno si è accorto che potevano diventare la cartina al tornasole delle candidature Oscar.

Duccio Mortillaro